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Affidare le storie: il mio primo gruppo di beta-reader

Foto di Natalie Grainger su Unsplash


Quando scrivi una storia, ci trascorri dentro tanto tempo. Talvolta troppo. Mi sono dedicato al nuovo romanzo per anni, abitandolo a lungo. Così, mi è successo quello che qualche volta succede quando provi a sistemare una stanza: sposti mobili avanti e indietro, riposizioni tappeti, muovi lampade, piante, libri e tutto quello che non ti convince. All’ennesimo cambiamento, ti rendi conto che la stanza è sempre diversa e al tempo stesso sempre uguale, così sospetti di aver perso la bussola. Con le storie succede la stessa cosa. Guardandole solo coi tuoi occhi, dopo un po’ rischi di girare in tondo, quindi la cosa migliore da fare è cercare altri occhi.

Negli anni ho sottoposto le mie storie a letture professionali (per editing, schede di valutazione, proposte editoriali). Non avevo mai affidato un romanzo in anteprima a chi, di fatto, lo leggerà quando sarà pubblicato. L’idea, però, mi affascinava e stavolta mi sembrava la strada giusta per uscire da questa nuova storia e rientrarci attraverso le strade trovata da altrə. Grazie alla newsletter, così, ho formato un gruppo di beta-reader composto da persone che conosco personalmente e da altre che invece non conosco. L’idea era di ricevere un riscontro sincero, con osservazioni sulla trama, sui personaggi e su tutto ciò che può destare (o non destare) interesse durante la lettura di un romanzo. Ho ottenuto quello di cui avevo bisogno? Sì, ma non solo quello.

Come detto, ho lavorato a questa storia per molto (troppo) tempo. Dopo la quinta stesura mi sono preso una pausa di diversi mesi, perciò attraversarla di nuovo grazie alle letture del gruppo di beta-reader è stato quasi come riscoprirla. Più di ogni altra cosa, però, ho ritrovato il piacere di affidarmi a chi mi legge. Perché in fondo scrivere e leggere sono atti di fiducia, non a caso si parla spesso di patto. Potrei soffermarmi nello specifico su quanto siano stati utili e preziosi i suggerimenti che ho ricevuto, ma mi rendo conto che questa esperienza è andata al di là di questo. Ho sentito che questa storia e questa lettura in anteprima sono diventate un’occasione, un momento di condivisione. Scambiarsi e-mail, leggere note a margine del testo, ascoltare commenti a caldo, parlare, videochiamare. Vedere il mio romanzo mettere in moto tutto questo mi ha ricordato il potere che ha chi scrive, che di fatto è il potere di regalarsi incontri.

Non so ancora quale sarà la storia di questa storia. Grazie a chi l’ha letta in anteprima, però, sento che il suo viaggio è già iniziato e spero che sia un viaggio da continuare in compagnia.